La coltivazione degli asparagi non è particolarmente complessa: l'asparago infatti è una pianta piuttosto rustica, e rispetto ad altri ortaggi non troppo "esigente". Tuttavia per essere coltivato necessita di una tecnica di base particolare ma molto redditizia. Le coltivazioni degli asparagi sono in grado di tollerare un range di temperature abbastanza vasto; naturalmente i risultati non sono gli stessi, e chi ha la fortuna di poter coltivare questo ortaggio in zone dal clima temperato, otterrà maggiori soddisfazioni.
Gli asparagi amano i terreni sciolti e sabbiosi, calcarei e dotati di un buon drenaggio. Non amano quelli sassosi e ricchi di ghiaia perché ne ostacolano parzialmente la crescita.
Il terreno dovrà essere preparato preferibilmente nella stagione autunnale (al massimo in inverno): è opportuno lavorare il terreno a poco più di 50 cm. di profondità, interrando poi del concime organico. Quindi si potrà procedere con la preparazione delle fosse d'impianto, la cui profondità sarà all'incirca di 20-30 cm.
La semina
Prima di capire come coltivare gli asparagi direttamente nel terreno o in vaso bisogna decidere se procedere alla coltivazione partendo dal seme o dalle zampe, ossia le radici degli asparagi già formate da anni.
Chi ha tempo e pazienza può partire dal seme selezionando con cura la varietà più adatta al clima e al terreno a disposizione e predisponendo la semina tra marzo e aprile.
Gli asparagi amano la luce diretta; scegliete quindi un luogo ben soleggiato e ventilato, lontano da ristagni d’acqua e umidità eccessiva. La semina va fatta in primavera e i semi devono essere interrati appena sotto la superficie del terreno (15 mm) e in file parallele distanti fra loro circa 40 cm. Una volta interrati i semi, le prime piantine dovrebbero comparire dopo 25-30 giorni.
Nel giro di un paio di mesi le piante di asparago dovrebbero essere già abbastanza grandi: è questo il momento opportuno per diradarle lasciando una pianta ogni 10-15 cm di distanza dall’altra. In autunno, invece, cimate le piantine ed eliminate tutte le foglie fino a 5-6 cm dal terreno. Durante la primavera successiva alla semina, se tutto è andato per il meglio, le zampe possono essere estirpate e trapiantate per produrre altre piante in tempi decisamente più rapidi.
Lo sviluppo ottimale delle piante di asparago sarà garantito dalla temperatura favorevole e da una corretta irrigazione che deve avvenire a terreno asciutto ed evitare qualsiasi ristagno di acqua.
Se siete stati abbastanza bravi e fortunati da ottenere un buon raccolto, la primavera precedente dovrebbe avervi regalato abbastanza radici di asparago per procedere alla messa a dimora di nuove piantine. In caso contrario potete sempre acquistare le zampe di asparago in un consorzio o da un vivaista.
La messa a dimora delle zampe deve avvenire tra marzo e ottobre. Predisponete delle fossette profonde 20-25 cm in un terreno ben lavorato e arricchito di sostanza organica. Devono essere ben distanziate tra loro, in modo da ottenere un sistema di fossette e ‘arginelli’ con la stessa terra di scavo.
Le zampe devono essere disposte in ogni fossetta a una distanza di 40 cm l’una dall’altra. Si ricoprono con uno strato di 10-15 cm lasciato cadere dagli arginelli.
Coltivare gli asparagi in vaso
Se non disponete di un piccolo orto o di un giardino, niente paura: potete comunque coltivare gli asparagi anche in un vaso.
Il momento più propizio per la semina è marzo. Quello che vi serve, oltre ai semi, è un po’ di terra sabbiosa e sciolta e uno o più vasi abbastanza capienti.
Fate dei solchi profondi 3-4 cm e versatevi i semi che coprirete con un po’ di terra fresca e soffice. Posizionate i vostri vasi al sole e procedete con innaffiature frequenti. Il terreno deve sempre abbastanza umido.
Attraverso questa tecnica otterrete le piantine da interrare in autunno.
La crescita delle piante
Gli asparagi sono molto avidi di acqua durante il periodo estivo, e soprattutto in questa stagione è bene assicurarsi che le piante abbiano un'irrigazione adeguata.
Per quanto riguarda invece le concimazioni, oltre a quella iniziale effettuata durante la preparazione del terreno, è opportuno concimare annualmente, interrando concime sia prima che avvenga la ripresa vegetativa che dopo la raccolta.
Malattie e parassiti
Diversi problemi possono derivare dalle mosche dell’asparago che scavando gallerie all’interno della pianta possono distruggere completamente i turioni; altri problemi possono essere causati dalla criocere dell’asparago che agiscono rosicchiando le parti aeree. Un’altra avversità è rappresentata dalla ruggine dell’asparago che, molto probabilmente, è la patologia maggiormente dannosa per questa pianta e che ne provoca il completo disseccamento della parte aerea. Si presenta in primavera ed è visibile grazie a macchie giallognole ovali sui turioni.
La raccolta
Il raccolto degli asparagi andrà da metà marzo a metà giugno e dovrà essere fatto quando gli asparagi raggiungeranno la lunghezza di 8-10 cm. Ma nei primi due anni di vita, non raccoglieteli tutti per farvi un bel risotto! Lasciatene qualcuno, questo permetterà alle radici di crescere e di restituirvi raccolti ancora più abbondanti negli anni successivi.
La coltura degli asparagi è poliennale e passa attraverso diverse fasi; la prima, biennale, è quella dell’allevamento; trattasi di una fase caratterizzata da un notevole sviluppo vegetativo; le fasi successive sono tre: produttività crescente (fase che caratterizza il terzo e il quarto anno), produttività stabile (dal quinto al dodicesimo anno) e produttività decrescente (dal dodicesimo al ventesimo anno circa).
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