Alle prime linee di febbre dei figli la reazione di tutti genitori è: combattiamola. In realtà il fenomeno febbrile di per sé non andrebbe contrastato perché nel momento in cui si manifestano i sintomi febbrili nei più piccoli si attivano anche i meccanismi di difesa del sistema immunitario.
La febbre, soprattutto nei bambini, è un fenomeno naturale che bisognerebbe evitare di criminalizzare generando allarmismo perché consiste in un naturale innalzamento della temperatura a livello centrale. Misurarla quando supera i 37.5 gradi è una procedura giusta da seguire e consigliata per tenere sotto controllo il benessere del proprio figlio ma lasciando anche che la febbre faccia il suo corso senza intervenire con eccessiva tempestività. L’antipiretico più adatto per i bambini rimane il paracetamolo solamente nei casi in cui l’episodio febbrile sia sintomatico ovvero causato dalla presenza del virus influenzale.
Sapere quale tipo di strumento utilizzare per misurare la febbre ai bambini è una questione che ogni genitore affronta prima o poi nella vita. La soluzione più efficace è il termometro digitale che, messo sotto l’ascella, rileva l’esatta temperatura corporea del momento. I termometri a infrarossi sono molto buoni ma hanno un costo elevato che fa sì che vengano utilizzati per lo più nelle strutture ospedaliere o presso gli studi medici. Anche la misurazione auricolare è soddisfacente ma deve essere effettuata da personale sanitario autorizzato sia per evitare danni ai timpani sia per non cadere in alterazioni nella misurazione della febbre a causa di un’otite o di un tappo ceruleo. Infine, per quanto riguarda i termometri a mercurio ricordiamo che la loro vendita è vietata dal 2009. Sarebbe meglio sostituirli con quelli digitali ma se proprio volete continuare a utilizzarli, non metteteli mai in bocca ai bambini per la misurazione della febbre: se si rompono, si rischia un’intossicazione da mercurio.
I bambini fino a 12 anni, a causa della loro maggiore disponibilità a contrarre infezioni, sono un anello della catena di trasmissione delle influenze in tutta la famiglia. E' quindi necessario intervenire sia preventivamente che in fase acuta.
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