Influenza 2019: come sarà? Con i primi freddi, eccoci qui a parlare già di raffreddore, tosse e anche febbre. In questi giorni sono molti gli italiani che, infatti, devono fare i conti con i primi malesseri di stagione. L’autunno è appena iniziato e noi siamo già qui a fare i conti con malanni di varia natura. Ovviamente fino a dicembre, quando ci sarà il picco massimo dell’influenza, non si potrà parlare di sindrome influenzale, ma solo para influenzale. Ma quali sono le previsioni dell’influenza 2019? Quali saranno i sintomi e quali le cure che dovremo mettere in atto?
Un virus è un’entità biologica infettiva che può riprodursi solo se ospitato da altre cellule. E’ molto più piccolo di un battere ed è 10.000 volte più piccolo della larghezza di un capello. Le cellule umane sono l’ambiente preferito dai virus. Quando una cellula è infettata da un virus, il virus ne prende il controllo e ne usa tutte le risorse per riprodursi.
Proprio perché il virus si introduce in una cellula sana trattare un’infezione diventa complicato, a meno che non si vogliano uccidere anche le cellule sane. Gli antibiotici sono efficaci contro le infezioni batteriche ma non hanno effetto su quelle virali.
Il virus influenzale ha molti ceppi. Questi ceppi possono cambiare e mutare rendendo ancora più difficile prevenire e curare infezioni virali. Questo è anche il motivo per cui ci si ammala di influenza in continuazione e ogni anno.
Per i virus che causano raffreddori ed influenze il modo più comune di essere trasmessi è dalle “mani-al-naso”.
Toccare le superfici contaminate da virus (le maniglie delle porte, lo scorri mano delle scale mobili, stringere la mano) e poi toccare con la stessa mano il naso, la bocca o gli occhi è il modo più classico di trasmissione del virus. Basta osservare quanto spesso le persone si toccano la faccia per capire come sia facile il propagarsi del virus.
Un’altra maniera è attraverso goccioline contenenti il virus che le persone emettono starnutendo oppure tossendo. Vi sorprenderà sapere comunque che questo modo di trasmissione è di gran lunga meno efficiente del modo “mani-al-naso”.
Il sistema immunitario esiste con il compito specifico di proteggerci contro le infezioni. Questo sistema, che comprende globuli sanguigni, proteine, organi e altri tessuti, difende il nostro corpo dall’invasione dei “cattivi” organismi.
Detto più semplicemente il sistema immunitario è il nostro sistema di difesa contro le infezioni prodotte da virus, batteri e funghi.
Quando un virus influenzale invade il nostro corpo tipicamente infetta le cellule del sistema respiratorio. Ciò vuol dire che il virus entra nella cellula e ne prende il controllo per vivere e moltiplicarsi.
A sua volta il sistema immunitario riconosce l’invasione e per difesa invia alcune sostanze chimiche per limitarne la sua propagazione. Queste sostanze chimiche producono un’infiammazione del rivestimento mucoso che a sua volta causa la febbre, il mal di gola, la tosse, il naso o il seno nasale congestionato. Quindi i sintomi non sono direttamente causati dai virus bensì dalla reazione del nostro sistema immunitario.
L’influenza è stata descritta per la prima volta da Ippocrate nel 412 a.C. La prima pandemia è stata registrata nel 1580 e da allora si sono ripetute pandemie circa ogni 20 anni. Una pandemia (dal greco pan-demos, "tutto il popolo") è una epidemia la cui diffusione interessa più aree geografiche del mondo.
Nel 1918-19 si è registrata la pandemia peggiore finora conosciuta. Viene ricordata con il nome “la Spagnola” che colpì circa il 40% della popolazione mondiale uccidendo più del 5% delle persone. Il ceppo, che era fino allora sconosciuto, colpì in modo particolare i giovani e gli individui in buona salute ed il tasso di mortalità fu maggiore per gli individui tra i 20-50 anni di età.
Nel 2007 ci fu il rischio di una potenziale pandemia influenzale ma fortunatamente le misure preventive fecero sì che ciò non accadde. Viene ricordata come l’influenza aviaria 2007 per via di un ceppo influenzale che colpisce particolarmente gli uccelli. Si diffuse dagli uccelli agli esseri umani in modo ancora poco chiaro. Una possibile pandemia “aviaria” preoccupa ancora oggi.
La pandemia più recente è avvenuta nel 2009-2010. Conosciuta con il nome di influenza suina, poiché il virus era una mutazione del virus influenzale suino Eurasiatico, si trasmetteva non mangiando carne suina, come si potrebbe pensare, bensì attraverso goccioline, come per la normale influenza.