Con l’avanzare dell’età è normale assistere a un indebolimento del sistema immunitario. Per questo è necessario affrontare per tempo i primi sintomi dell’influenza quando si manifestano negli over 65 anni. Il motivo per cui spesso un virus intestinale o respiratorio può causare danni maggiori rispetto a quanto può provocare in un giovane adulto è dovuto al fatto che gli anziani presentano già altre patologie legate all’età. Diabete, cardiopatie, problemi cronici all’apparato respiratorio, ipertensione, disturbi cardiocircolatori sono alcune delle malattie che rischiano di rendere più complicato il trattamento di una comune influenza perché a volte i farmaci prescritti contro le sindromi influenzali non sono adatti in presenza di altre patologie.
Vaccino sì o no?
Come ogni anno, quando si avvicinano i primi freddi della stagione, riparte la campagna sul vaccino antinfluenzale rivolta agli anziani.
Questo sistema di prevenzione, ormai conosciuto da tutta la popolazione, continua molto spesso a essere ritenuto poco utile, nonostante i dati dell’Istituto Superiore di Sanità rivelino che molte sono le complicazioni legate a quella che era iniziata come una normale influenza.
Un’altra indagine, condotta dal Censis, dimostra come gli italiani considerino il vaccino importante per le persone soggette a patologie dell’apparato respiratorio, ma poi, quando si parla di loro stessi, solo 6 cittadini su 10 lo prendono in considerazione, se si giudicano persone in buona salute. La conoscenza dei rischi che comporta l’influenza stagionale per gli anziani è ancora piuttosto bassa: solo il 43% degli ultracinquantenni sa che da un’influenza si possono generare complicanze anche fatali. «La copertura vaccinale degli over 65 si è ridotta al 52%: una percentuale pericolosamente lontana dall’obiettivo del 75%», ha detto in un tweet a inizio ottobre il Censis. D’altronde, nella scorsa stagione, solo la metà degli anziani ha fatto il vaccino antinfluenzale. Tra le cause di un numero così poco elevato, anche la bassa fiducia nei confronti delle vaccinazioni: quasi il 16% degli anziani si fida poco o per nulla.
Vaccino e riposo
Le direttive del Ministero della Salute prescrivono per gli over 65 la somministrazione del vaccino anti-influenzale sin dalle prime settimane di novembre. Per questa categoria di cittadini il vaccino è gratuito, dura circa sei mesi e aiuta a prevenire l’insorgenza dell’influenza con una copertura del 60/70% dei casi. Questo non significa quindi che una volta fatto il vaccino, sarà impossibile contrarre il virus. Sarà più difficile certo, ma qualora dovesse capitare lo stesso, vi suggeriamo alcune semplici regole da seguire per evitare di far degenerare un’influenza in qualcosa di più preoccupante.
- Contattare il medico non appena ci si accorge di un rialzo della temperatura
- Stare a riposo per qualche giorno lasciando le incombenze quotidiane e la cura dei nipoti ad altri familiari
- Bere molta acqua e fare pasti leggeri
- Assumere paracetamolo su consiglio del proprio medico di base per evitare di prendere farmaci controindicati in presenza di altre patologie
- Seguire una cura antibiotica solo se prescritto dal proprio medico di fiducia
- Liberare le vie respiratorie per evitare una congestione delle mucose
- Per calmare l’irritazione alla gola o la tosse, se non indicato diversamente dal medico curante, vanno bene i prodotti di origine naturale
E le misure preventive?
Per quanto riguarda l’effettiva prevenzione i consigli sono simili a quelle delle altre fasce d’età:
- non frequentare luoghi affollati
- lavarsi bene le mani
- evitare il contatto con bambini influenzati
- vestirsi a cipolla per evitare sbalzi di temperatura
- stare in casa alle prime avvisaglie dei malesseri influenzali
- mangiare frutta e verdura ricche di vitamine e antiossidanti
- assumere degli integratori naturali per rafforzare le difese immunitarie