Il detto “Siamo quello che mangiamo” vale anche per il dormire: il nostro sonno infatti dipende anche da quello che mangiamo. Lo ha confermato una ricerca della Perelman School of Medicine dell'università della Pennsylvania, scoprendo che chi ha una dieta più varia, dorme il numero di ore considerate "giuste" e salutari, ovvero 7-8 ore per notte. I ricercatori evidenziano che riesce a riposare bene chi segue un’alimentazione variegata, alternando ogni giorno vitamine, proteine, carboidrati, minerali, fibre, bevendo molta acqua e non eccedendo con le bevande alcoliche. Un altro elemento determinante per un sonno ristoratore è una buona digestione: andare a letto con lo stomaco troppo vuoto, perché magari si è saltata la cena, oppure troppo pieno, per colpa di una cena troppo abbondante o ricca di grassi, rende difficile la fase dell’addormentamento. Come pure andare a dormire prima di un paio d’ore dalla fine del pasto.
Per favorire una buona relazione tra alimentazione e sonno bisogna preferire, nel pasto serale, piatti leggeri, cioè poveri di grassi, e proteici. Il triptofano per esempio è un aminoacido, precursore della serotonina, neurotrasmettitore che con la melatonina regola l’umore e il ritmo del sonno, avendo un’azione calmante. Il triptofano si trova in tutti gli alimenti di origine animale, ma anche il latte, i formaggi e lo yogurt sono buone fonti: una tazza di latte può aiutare il rilassamento, ad esempio.
Importantissimi per favorire un buon sonno sono anche i carboidrati complessi poiché attraverso lo stimolo dell’insulina favoriscono la disponibilità del triptofano. Quindi eliminare i carboidrati a cena per andare a letto “più leggeri” ed evitare di ingrassare è una cattiva abitudine che non solo demonizza inutilmente il principale carburante del nostro organismo - sono i troppi grassi a rendere un pasto “pesante”, non i troppi carboidrati complessi - ma è anche dannosa per la qualità del sonno. Attenzione però a non esagerare con gli zuccheri semplici come frutta e dolci. Come sempre l’ideale sta nel saper equilibrare i nutrienti nei singoli pasti e nell’arco di tutta la giornata.
Tra la frutta, le albicocche, le pesche, le mele e le banane sono i prodotti che aiutano a conciliare meglio il sonno in quanto ricche di potassio, magnesio e vitamine del gruppo B. Anche le spezie contribuiscono a regolare il rapporto tra alimentazione e sonno. Basilico, origano e maggiorana, tra le più utilizzate in cucina, hanno un effetto calmante. Inoltre, in natura troviamo diverse erbe con un’azione sedativa e rilassante che sotto forma di tisane ed infusi possono aiutare a conciliare il sonno: ben vengano quindi tazze calde di camomilla, melissa, malva, biancospino e tiglio.
Infine ricordiamoci che esistono alimenti che contrastano dichiaratamente un buon sonno. Primo tra questi è il sale che interferisce con i meccanismi chimici dell’addormentamento attraverso il suo effetto sulla ritenzione dei liquidi.
E’ consigliabile quindi evitare a cena cibi troppo salati. La frutta secca è molto pesante, energetica e difficile da digerire. E’ un ottimo alimento per iniziare la giornata ma non per concluderla. L’ultima, ma non meno importante precisazione, riguarda le sostanze nervine come the, caffè e cioccolato e alcool. Quest’ultimo in particolare, contrariamente a ogni sensazione o percezione, non favorisce affatto il sonno, anzi un abuso riduce il sonno profondo e determina un sonno frammentato che ci impedisce di riposare in maniera continuativa. Il suo effetto sedativo è solo momentaneo.