Antibiotici e influenza. Ogni volta che torna il picco influenzale torna anche la domanda se è utile assumere gli antibiotici per combattere febbre, mal di gola, tosse e raffreddore. La risposta è sola una: NO. E il motivo è semplice: gli antibiotici sono farmaci creati apposta per combattere le infezioni di origine batterica che possono attaccare le vie urinarie e il sistema respiratorio. Nei casi di malattie causate da virus, come quello influenzale, assumere questo tipo di farmaci non solo è inutile ma anche dannoso. In primis perché si possono verificare effetti collaterali spiacevoli come disturbi intestinali, allergie e problemi al fegato, e poi soprattutto perché un’assunzione non giustificata di antibiotici riduce la loro azione nel momento in cui l’organismo ha realmente bisogno di difendersi dagli attacchi dei batteri.
Sviluppare una resistenza agli antibiotici è la conseguenza più diffusa del prenderli in maniera disinvolta. La caratteristica principale dei batteri è la loro capacità di evolvere costantemente in mutazioni differenti che rendono necessaria una nuova formulazione medica in risposta. Assumere un quantità eccessiva di antibiotici può favorire il proliferare di nuove forme batteriche.
Criminalizzare gli antibiotici però sarebbe un errore. Nel caso di sindromi influenzali basta assumere farmaci specifici come antipiretici per abbassare la febbre, pastiglie analgesiche contro il mal di gola, spray decongestionante contro il raffreddore e sciroppi fluidificanti per la tosse. Di fronte a infezioni di origine batteriche e non virale è il medico stesso a prescrivere l’utilizzo degli antibiotici, che ricordiamolo, vanno assunti solo dietro ricetta medica, nelle modalità e nel dosaggio prescritto dal dottore curante. Questo tipo di farmaci si divide tra quelli ad ampio spettro, con un’azione che si estende alla maggior parte dei batteri, e quelli realizzati specificatamente per un range molto ristretto di agenti patogeni. Tra le malattie più curate con la somministrazione degli antibiotici ci sono cistite, tonsillite con placche e febbre, polmonite, alcuni tipi di otite mente in via preventiva si consigliano in casi di interventi chirurgici per evitare complicazioni post-operatorie.
Secondo un recente rapporto OsMed dell’Agenzia Italiana del Farmaco, gli italiani iniziano a utilizzare meno gli antibiotici senza che vi sia un reale motivo di assumerli, anche se la percentuale degli italiani che ricorre a questi farmici indiscriminatamente supera ancora il 30%. Un sondaggio commissionato da Eurobarometro nel 2016 dimostra la scarsa cultura italiana in campo medico. Il 60% degli italiani intervistati ha affermato che gli antibiotici uccidono i virus mentre il 38% crede che siano efficaci contro raffreddori e influenza. Il 21% degli italiani coinvolti nell’indagine infine sostiene che si possa sospendere il trattamento antibiotico quando ci si sente meglio e non quando lo prescrive il medico.